Le carte qui riprodotte (210 r e v) restituiscono alcune voci della lettera «A» tratte dalle Rime di Dante per la preparazione della terza edizione del Vocabolario. La mano è di copista, con note autografe del cardinale Leopoldo de’ Medici (1617-1675), detto il Candido.
Le voci, nell’ordine, sono: «Avvenente»; «Appoiare»; «Avvenire»; «Aere»; «Affogare»; «Ausello»; «Acconciare»; «Acconsentire»; «Accomiatare»; «Astrologo». La terza edizione del Vocabolario fu pubblicata in tre volumi nel 1691 a Firenze, nella stamperia dell’Accademia, con dedica al granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici. L’opera si presentava non solo accresciuta nella quantità, ma anche profondamente rinnovata, con l’aumento dei lemmi, delle definizioni e degli esempi. Il lemmario si infoltiva di terminologia tecnico-scientifica, grazie agli spogli delle opere di Galileo, ad opera del suo allievo Mario Guiducci. Alla compilazione di questa edizione parteciparono vari Accademici, tra i quali Benedetto Buommattei, Carlo Dati, Alessandro Segni, Anton Maria Salvini e Francesco Redi. Anche il cardinale Leopoldo de’ Medici lavorò al vocabolario. Protettore della Crusca e fondatore dell’Accademia del Cimento, oltre a incrementare i lemmi tratti dalle opere di Dante, propose di includere la terminologia tecnica e s’incaricò di preparare le voci relative alle arti. Il suo importante contributo emerge dalle carte conservate nell’Archivio dell’Accademia: in particolare, Leopoldo elaborò un inedito sistema di inchiesta presso i fornitori di Palazzo, mediante il quale raccolse un’ingente quantità di vocaboli legati ai mestieri. La terza edizione del Vocabolario si componeva di 38.005 voci.