Il censimento
Il protocollo d’intesa siglato nel 2001 tra la Direzione generale per gli archivi e la Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee per la redazione di un piano nazionale di tutela del patrimonio documentario per l’architettura del Novecento ha dato avvio ad un progetto di censimento dedicato agli archivi di architetti e ingegneri, con l’obbiettivo di garantire la corretta conservazione di queste fonti e permetterne una migliore e più ampia conoscenza.
La Soprintendenza archivistica della Toscana è stata una delle prime a dare inizio alla rilevazione dei fondi, condotta da archivisti professionisti sulla base di una scheda di rilevamento elaborata dall’Ufficio. Il principio informatore è stato quello di individuare innanzitutto gli archivi delle personalità “storiche” che hanno contraddistinto il panorama dell’architettura toscana a partire dalla seconda metà dell’Ottocento; di qui la scelta di escludere, in prima battuta, gli archivi degli studi di architettura e ingegneria ancora in attività.
La mappa dei siti dove sono conservati la maggior parte degli archivi di architetti e ingegneri sui quali si esercita la tutela della Soprintendenza archivistica della Toscana è ormai chiara e i risultati del censimento, che riguardavano 74 fondi archivistici, sono confluiti in una pubblicazione curata dalla Soprintendenza: Guida agli archivi di architetti e ingegneri del Novecento in Toscana (File PDF 10.9 Mb), a cura di Elisabetta Insabato e Cecilia Ghelli, Firenze, Edifir, 2007.
Presentazione della Guida (File PDF 9.9 Mb)
I dati del censimento sono stati ulteriormente aggiornati ed arricchiti (per un totale di circa 100 fondi), in occasione del riversamento dei dati nel SIUSA: il risultato è stato l’inserimento di 65 schede nel percorso tematico degli archivi di architettura.
A cura della Direzione Generale Archivi, nell'ambito del SAN (Sistema Archivistico Nazionale) è stato sviluppato il portale ARCHIVI DEGLI ARCHITETTI dedicato a questa tipologia di archivi.
La conservazione
L’attività della Soprintendenza si è svolta in collaborazione con gli Archivi di Stato toscani. In questi anni, infatti, ci sono state evoluzioni in senso positivo sia nelle condizioni di conservazione e nuova collocazione di alcuni di questi fondi presso istituti di conservazione, che nella predisposizione di idonei strumenti di corredo. In particolare presso l’Archivio di Stato di Firenze sono stati depositati in questi anni circa trenta fondi di professionisti del Novecento, che si aggiungono così ai fondi “storici” di architettura.
Si segnalano inoltre alcune donazioni importanti: gli archivi di Nello Baroni, Aurelio Cetica e Raffello Fagnoni, destinati all’Archivio di Stato di Firenze, quello di Giuseppe Lunardi all’Archivio di Stato di Lucca, ed infine quello di Federigo Severini all’Archivio di Stato di Pisa.
Schedatura e ordinamento
Utilizzando i finanziamenti forniti dalla Direzione Generale Archivi, sono state inoltre promosse schedature ed ordinamenti: in un primo momento sono state selezionate le situazioni più a rischio e urgenti, limitandosi a descrivere senza ordinare, successivamente si è affrontato l’inventariazione e l’ordinamento di archivi collocati in ambienti idonei o comunque in condizioni materiali meno disagiate. Un contributo importante per la divulgazione di queste fonti è stata la pubblicazione di alcuni inventari e di saggi contenenti descrizioni anche sommarie di archivi: se ne sono accollati l’onere alcuni proprietari delle carte (come gli eredi Bianchini, Baldi, Baroni, Lambertini, Chiappi, Tempestini, Gamberini, Tiezzi), la Biblioteca di Scienze tecnologiche dell’Università di Firenze (archivi Luigi Vagnetti e Giuseppe G. Gori) e l’Università di Pisa (archivio Salghetti Drioli).
Il restauro
Un aspetto importante per la salvaguardia di questi archivi è rappresentato dal restauro. In collaborazione con le ditte cui sono stati affidati i lavori, la Soprintendenza archivistica si è trovata ad affrontare una serie di problemi, legati non solo ai danni subiti dai disegni, ma anche alle caratteristiche tecniche dei supporti cartacei e grafici (dalla china al lapis al pennarello, per non parlare delle varie tipologie di adesivi come scotch, retini, ecc.). Gli archivi interessati sono stati quello di Pietro Porcinai, paesaggista dei giardini, per un totale di circa 500 disegni; l’archivio di Giovanni Michelucci per il restauro di circa 150 disegni; l’archivio di Raffaello Fagnoni, del quale sono stati restaurati 234 disegni gravemente danneggiati dall’alluvione del 1966.
L’esperienza di questi interventi di restauro è stata sinteticamente presentata in un video, prodotto dalla associazione AAA-Italia, a disposizione sul sito dell’associazione stessa, Il restauro delle carte, a cura di Elisabetta Insabato.
Il censimento continua… nuove scoperte
Il progetto si è imposto all’attenzione di studiosi e ricercatori e ha contribuito a dare alla Soprintendenza archivistica della Toscana un ruolo di consulenza nel settore richiesto soprattutto dai privati proprietari che ancora detengono questi archivi. La Soprintendenza intende continuare pertanto nell’opera di censimento e salvaguardia anche grazie alla segnalazione di altri fondi.
Tra questi uno dei più importanti è l’archivio di Pierluigi Spadolini, il cui studio professionale fu uno dei più grandi della città di Firenze negli anni Settanta-Novanta, del quale è in corso, per volontà degli eredi, il deposito all’Archivio di Stato di Firenze, dove sono stati per il momento consegnati i circa 600 rotoli contenenti gli elaborati grafici dei progetti. Altre segnalazioni si riferiscono all’archivio di Ezio Bienaimé di Carrara, che fu collaboratore di Leonardo Ricci, segnalato dalla prof.ssa Corinna Vasic; quello di Carlo Del Zanna di Poggibonsi, segnalatoci da Mauro Cozzi. Recentemente, è stato dichiarato di interesse culturale l’archivio di Vittorio Giorgini, segnalato da coloro che sono stati destinati, per volontà dell’Architetto stesso, a gestirne la memoria ed il patrimonio archivistico, l’associazione “B.A.CO. (Baratti Architettura e Arte Contemporanea) - Archivio Vittorio Giorgini”, con la finalità di conservare e valorizzare il lavoro e il pensiero dell’Architetto, realizzando un apposito centro in cui trasferire l’intero archivio.
Nell’area fiorentina contatti sono stati presi con gli eredi degli architetti Lensi Orlandi, Francesco Bonaiuti, Francesco Brunelli, Carlo Maggiora e dell’urbanista Romano Viviani. Nel frattempo altri archivi che non erano stati censiti sono pervenuti all’Archivio di Stato di Firenze (le carte di Cesare Lisi, di Tullio Rossi, Valerio Sestini, di Ivo Lambertini, di Giovanni Malanima e soci). Recentemente ci sono stati segnalati gli archivi di Bruno Sacchi e di Giuseppe Sagrestani, quest’ultimo collaboratore di Pier Niccolò Berardi.
La valorizzazione
Nel tempo, numerosi sono stati gli interventi di valorizzazione di questi fondi. Si citano, per esempio, il convegno organizzato dalla Università di Trieste nel 2009 sull’edificio principale dell’ateneo triestino, opera di Raffaello Fagnoni, gli studi sui progetti di Carlo Scarpa conservati nell’archivio di Edoardo Detti e la mostra di disegni inediti dello stesso Scarpa tenutasi a Firenze nel maggio del 2011, le giornate di studi dedicate agli archivi di architettura “La casa dell’architetto” organizzate a Firenze nel 2011, il volume a cura dell’Università di Pisa dedicato a Giovanni Salghetti Drioli nel 2011, la mostra di plastici e disegni provenienti dagli archivi di architettura conservati nell’Archivio di Stato di Firenze, tenutasi nel maggio del 2013, l’organizzazione di una mostra e un convegno a Firenze in occasione del centenario della nascita di Edoardo Detti nell’ottobre 2013.
Un importante progetto di valorizzazione dei fondi di architettura promosso e coordinato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, e sostenuto dalla Direzione Generale Archivi, è quello incentrato sulla restituzione di immagini delle architetture stesse, censite e recuperate virtualmente: l'architettura nelle immagini dello Studio fotografico Barsotti di Firenze.