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Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana


Progetto Archivio Vi.Vo.

Il progetto di ricerca Archivio VI.VO. si colloca nel quadro di programmazione e finanziamento per il triennio 2019-2021 previsto dall’“Accordo per la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliografico, il coordinamento degli interventi e della tutela in materia di archivi e biblioteche” sottoscritto da Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e Regione Toscana: uno strumento di lavoro – ma ancor prima di progettualità – comune che vede le due Istituzioni collaborare ormai da lungo tempo in un’ottica condivisa di valorizzazione e promozione di beni culturali archivistici e bibliografici conservati nell’ambito territoriale toscano. Il progetto Archivio VI.VO., coordinato dall'Università di Siena in collaborazione con il nodo CLARIN-IT dell'Istituto di Linguistica Computazionale del Centro Nazionale Ricerche di Pisa e con la Banca della Memoria del Centro Ricerche ed Educazione del Casentino, persegue l'obiettivo strategico di coordinare e integrare interventi e relative risorse in ordine alla tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio archivistico regionale mediante la “realizzazione e la promozione di una specifica progettualità relativa alle fonti orali e audiovisive finalizzata sia alla salvaguardia di queste tipologie che al loro utilizzo all’interno di una infrastruttura informatizzata che ne consenta la descrizione e la fruizione allargata in vari ambiti disciplinari”.

Archivio Vi.Vo. si propone quindi i seguenti obiettivi:

creare una infrastruttura regionale che metta in sicurezza documentazione sonora e audiovisiva prodotta in Toscana attraverso processi di digitalizzazione di tipo filologico e la costituzione di strutture di conservazione di lungo termine: l'attività sperimentale mirerà ad adottare il modello e i servizi di elaborazione e archiviazione ad alte prestazioni della nuova infrastruttura di rete GARR, costruita secondo il paradigma CLOUD;

• collegare il lavoro di ricerca, tutela e valorizzazione condotto in Toscana a un piano internazionale, rendendo accessibile una porzione significativa del patrimonio sonoro e audiovisivo toscano all’interno dell’infrastruttura di CLARIN-IT;

• creare un modello di descrizione, uso e ri-uso attraverso lo studio di casi «prototipici» • produrre DATI e metadati associati che siano FAIRfindable: rintracciabili nella loro interezza; accessible: depositati in repository che sostengono l’accesso aperto (CLARIN-IT e VLO); interoperable: interoperabili utilizzando formati e protocolli di scambio possibilmente open source; reusable: riutilizzabili per fini non commerciali in modo agevolato il più possibile, nel rispetto degli aventi diritto.

Archivio VI.VO. e la documentazione di Caterina Bueno

Nella sua fase pilota, il Progetto Archivio Vi.VO. prevede la trattazione, come caso «prototipico», della documentazione sonora prodotta dall'artista ed etnomusicologa toscana Caterina Bueno (1943-2007) e digitalizzata nell'ambito del progetto PAR-FAS Gra.fo: Grammo-foni. Le soffitte della voce, supportato da Regione Toscana e condotto dall'Università di Siena e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa nel triennio 2010–2013. La copia conservativa prodotta da Gra.fo. riproduce, con metodologie di filologia musicale digitale, i due nuclei più consistenti della documentazione sonora prodotta da Caterina Bueno, che alla sua morte fu purtroppo divisa, come pure la documentazione non sonora, tra più possessori. La documentazione sonora digitalizzata da Gra.fo. è composta da 476 supporti (bobine audio e cassette compatte), corrispondenti a quasi 714 ore di registrazione ed è costituita da materiali legati alla ricerca sul campo e da documentazione relativa alla produzione artistica (prove, concerti). La documentazione sonora è strettamente legata a quella non sonora prodotta e posseduta da Caterina: tale documentazione è stata depositata dalla famiglia presso l'Archivio di Stato di Firenze, dove è attualmente accessibile grazie all’inventario di P. Giorgi et al., Caterina Bueno. Inventario del fondo documentale. Firenze, Consiglio regionale della Toscana (2013). Il progetto Archivio VI.VO. vuole restituire, nel mondo digitale di CLARIN, il legame archivistico esistente tra i diversi nuclei e le diverse tipologie documentarie dell'archivio di Caterina Bueno oggi, purtroppo, fisicamente separate.

Che cosa è l’infrastruttura di ricerca CLARIN?

CLARIN Common Language Resources and Technology Infrastructure Consortium è un’infrastruttura di ricerca di tipo ERIC che mira ad integrare a livello europeo risorse linguistiche e strumenti avanzati di ricerca, di accesso e di analisi dei contenuti digitali al servizio degli studiosi nel campo delle Scienze Umane e Sociali (SSH). Tale obiettivo è perseguito attraverso la creazione di una rete di centri nazionali distribuiti sul territorio europeo che forniscono depositi di dati linguistici digitali (repository), strumenti altamente avanzati e archivi fisici e digitali all’avanguardia che, tramite un servizio di accesso unificato, sono messi a disposizione della comunità scientifica del settore per condurre ricerche di alto livello a sostegno dell’innovazione e della competitività.

In Italia, l’infrastruttura di ricerca CLARIN-ERIC fa capo al CNR – Dipartimento Scienze Umane e Sociali Patrimonio Culturale. Il consorzio italiano CLARIN-IT è coordinato per il CNR dalla Dott.ssa Monica Monachini dell’Istituto di Linguistica Computazionale "Antonio Zampolli" di Pisa. Le attività tecnologiche di implementazione del nodo nazionale sono gestite presso l’Istituto di Linguistica Computazionale "Antonio Zampolli" (CNR-ILC) di Pisa. Il data center nazionale ILC4CLARIN fornisce all’intera comunità scientifica italiana un sistema di accesso e autenticazione federata, così da consentire consultazione e accesso sicuro al patrimonio dei dati linguistici digitali prodotti in Italia, nonché la loro reperibilità e preservazione e visibilità; offre inoltre un set di strumenti linguistici digitali sotto forma di servizi di facile utilizzo; garantisce la consultazione e l’utilizzo dei dati e degli strumenti messi a disposizione da tutti gli altri consorzi nazionali aderenti all’infrastruttura europea CLARIN.

Il consorzio italiano può contare su una rete di partner che comprende Università, Centri di Ricerca e Organi periferici, un network di produttori e utenti di dati e servizi digitali, il cui scopo è favorire il connubio tra il settore delle tecnologie linguistiche e quello delle Scienze Umane e Sociali.

La partecipazione attiva dell’Italia in CLARIN, assicura l’allineamento delle politiche nazionali per la ricerca nel settore alle strategie definite a livello europeo in fatto di scienza aperta e dati FAIR.

Altri contenuti collegati: <link file:1239 download internal link in current>Silvia Calamai, Maria Francesca Stamuli and Monica Monachini: “Folk in Tuscany: Archivio Vi.Vo., the Bueno Archive at CLARIN-IT”. Poster presentato al Bazaar di CLARIN 2019

Silvia Calamai, The road to oral archives: from Tuscany to Wien. Post di Silvia Calamai (Unisi) che ha ricevuto una CLARIN Mobility Grant per visitare il Phonogrammarchiv, il più antico archivio sonoro al mondo e il CLARIN (K)nowledge Centre lì attivo. La visita si è tenuta dal 16 al 18 febbraio  2020.



Ultimo aggiornamento: 02/07/2024