I primi progetti, relativi alla lavorazione del cuoio di Santa Croce sull’Arno (Pisa) e alle miniere di mercurio di Abbadia San Salvatore (Siena), sono stati registrati prevalentemente in audiocassette analogiche da 90 minuti (solo in alcuni casi si è registrato anche in audiovisivo analogico, formato VHS). Nel corso delle interviste è emerso non solo il mondo professionale dei conciatori e dei minatori, ma anche quello della del sindacato e della politica. In entrambi i paesi infatti il Partito Comunista ha svolto un ruolo centrale per molti decenni, a Santa Croce sono state raccolte interessanti interviste sui comunisti durante il periodo fascista, ad Abbadia sui moti successivi all’attentato a Togliatti nel 1948. Negli anni successivi la Soprintendenza si è dotata di una telecamera Sony Hi8 e tutti i progetti a partire dal 1992 sono stati registrati in audiovisivo. Si sono svolte campagne che hanno documentato gli antichi mestieri (fabbri, falegnami, ceramisti, fabbricatori di conche e orci, intrecciatori di vimini e di altre essenze vegetali, impagliatrici di fiaschi, vetrai artigianali, boscaioli, carbonai, coltellinai, cavatori di marmo e di pietra serena, pescatori). Nel corso delle interviste si è documentato il lavoro nelle sue diversi fasi ma anche i ricordi dei vecchi artigiani, dallo spettro più ampio, che includeva la vita familiare, le esperienze sociali e quelle politiche.
La Soprintendenza archivistica della Toscana, utilizzando il materiale dei suoi archivi audiovisivi, ha realizzato dei documentari:
Le mani del coltellinaio, di Giovanni Contini e Luciano Ardiccioni, 1992, documentario sul lavoro dei coltellinai di Scarperia, Mugello.
Archeologia della mano, di Giovanni Contini e Lorella Galvan, 1995, documentario dedicato agli antichi mestieri ottenuto montando spezzoni di queste interviste, integralmente conservate nell’archivio della Soprintendenza archivistica della Toscana. Un progetto specifico è stato dedicato al mondo della mezzadria, con interviste a mezzadri, fattori, terzomini, guardie, proprietari terrieri. L’area più studiata è stata quella di Carmignano (Prato), ma poi anche il Chianti e la Maremma. In anni più recenti si è tornati ad intervistare i minatori dell’Amiata, questa volta in associazione con il Parco Nazionale Museo delle miniere dell’Amiata, concentrandoci non più su Abbadia ma sulle altre realtà minerarie dell’Amiata e delle zone circonvicine, nei comuni di Piancastagnaio, Santa Fiora, Castellazzara. Sono state realizzate 85 interviste audiovideo in alta definizione, che sono state messe online e possono essere consultate in rete.
Parco Nazionale Museo delle miniere dell’Amiata - Archivio Video di Storia Orale